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Intervista con Dean Wolfe


Sono felice di inaugurare il mio nuovo blog con una piacevole intervista a cura del compositore, chitarrista e produttore canadese Dean Graham Wolfe. Insieme abbiamo analizzato il senso del fare musica per chitarra oggi, il mio approccio tra ambient e tradizione, gli auspici per il futuro di questo strumento.

Ringrazio il gentilissimo Dean per le domande molto interessanti… Buona lettura!

DEAN: Ciao Rocco! Parlaci un pò di te: dove vivi, da quanto tempo suoni la chitarra, etc...

ROCCO: Bentrovato Dean! Io vivo in Italia, in una piccola cittadina del centro chiamata Scauri, suono la chitarra dall’età di 14 anni ed ho iniziato con il rock; successivamente ho studiato chitarra classica e mi sono laureato.



D.: Quando hai sentito parlare per la prima volta di chitarra ambient?

R.: E’ stato un processo lento e naturale, non un ‘colpo di fulmine’, in base al quale ho scoperto la chitarra ambient. Sono una persona molto curiosa e sono solito accedere gradualmente ai più diversi settori della cultura semplicemente perché voglio scoprire cosa c’è d’altro.



D.: Cosa ti attrae della musica ambient per chitarra?

R.: La possibilità di creare atmosfere non ordinarie, meditative, e differenti da quanto normalmente si fa con una chitarra, è ciò che mi attrae di questo mondo. Ascoltare tanti compositori che non hanno a che fare con la chitarra mi ha sicuramente aperto ad una visione più ampia della musica e condotto a forme più libere di creazione. Infatti, il mio stile personale, pur essendo ambient, contiene sempre una lirismo chitarristico, derivato dalla passione per la chitarra classica.



D.: Pensi che l’ambient continuerà a crescere in popolarità?

R.: Forse si, ma non penso in maniera incisiva finchè la società continuerà a basare il proprio percorso su valori come iperproduttività, velocità, profitto, etc… Sperimentazione e fretta sono due elementi in antitesi.



D.: Hai mai suonato ambient durante un concerto dal vivo oppure in uno show?

R.: Si, ho suonato la mia musica dal vivo in Italia fino ad ora. E’ stato divertente vedere la reazione del pubblico quando ho utilizzato un’audiocassetta dei Led Zeppelin mandata al contrario.



D.: Cosa ti ispira quando crei qualcosa di ambient? (Per esempio io sono spesso ispirato dall’astronomia).

R.: Quasi sempre inizio a suonare lasciando che sia il suono a condurmi in qualche luogo dell’immaginazione a cui in seguito poter dare un nome in base all’atmosfera che ispira; qualche altra volte ci sono elementi ai quali mi ispiro, come la letteratura sci-fi, lo spazio in generale o concetti filosofici.



D.: Parlaci un pò del tuo equipaggiamento: qual è il tuo pedale preferito/ il marchio di pedali che preferisci etc etc.

ROCCO: Utilizzo pedali differenti, soprattutto d’ambiente ovviamente, ma non tanti in contemporanea come accade per molti chitarristi ambient. Indispensabile in ogni sessione è il DITTO Looper X2 della TC Electronic; qualche volta scelgo anche software con cui sperimento combinazioni impossibili da ottenere esclusivamente tramite pedali analogici.



D.: Come ti registri? (software? mixing/mastering?)

R.: Registro abitualmente con il mio ZoomH4n, se devo riprendere una sessione live senza allestire un rig troppo complesso, e poi tramite Wavelab cerco di migliorarne il risultato in postproduzione. Se non voglio utilizzare un amplificatore dal vivo, ma cerco un sound più asettico, mando tutto nella mia scheda audio e in una daw come Cubase da cui poi manipolare la chitarra dry. In questo modo anche la qualità finale è superiore.



D.: Essere un chitarrista ambient è una questione solipsistica? Hai mai collaborato? Collaborare funziona nella chitarra ambient?

R.: Ho collaborato con altri musicisti facendo musica sperimentale, ma non è lo stesso che creare musica da soli. Credo che per rendere veramente in questo ambito la ‘solitudine’ sia un fattore cruciale: è come essere in compagnia nello spazio o nella giungla, non sarà mai uguale ad essere soli.




D.: Pensi che un chitarrista ambient possa diventare ‘famoso’ come gli U2?

R.: No, non credo…anche se tutto è possibile, ma dovrebbe nascere un Brian Eno nel mondo della chitarra!



D.: Quanto sono importanti fama o popolarità per te come musicista?

R.: Non è tanto importante la fama, ma il successo, cioè il poter arrivare ad un pubblico che comprenda cosa fai, per quanto ristretto possa essere.



D.: Come sarà il futuro per te e per la chitarra ambient?

R.: Non so il mio, ma spero dignitoso! Per quanto riguarda il futuro della chitarra ambient, credo sarà più legato alla ricerca elettronica che agli strumenti tradizionali, ma probabilmente gli artisti che emergeranno saranno quelli che non faranno prevalere nettamente una delle due direzioni.



D.: Grazie tante Rocco, e buona musica!

R.: Grazie a te Dean, a presto!




Dean Graham Wolfe è un compositore, polistrumentista e produttore canadese. A partire dal 1988 ha pubblicato una serie di album che vanno dal jazz/fusion, al progressive, all’elettronica. Ha scritto inoltre musica per media canadesi e documentari tv.


Ascolta la sua musica qui:


 

Chi volesse leggere altre notizie sulla mia musica troverà in questo link un’altra intervista a cura di Michael Ross di Guitar Moderne:


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